Un pomeriggio a Montevecchia

16 Settembre 2020

Magari non sembra ma stanno lavorando
in E-bike alla scoperta di Montevecchia

Un pomeriggio di metà settembre come tanti altri a Montevecchia: non è più estate ma l’autunno tarda ad arrivare. Lo capisci dai colori, dalla luce radente, dalla leggera foschia, dai grappoli di uva matura tra le foglie della vite ormai colorate di giallo e rosso e ocra.
Siamo alla Galbusera Bianca e stiamo preparando le E-bike per questo piccolo team building: tra poco i partecipanti arriveranno qui e dopo che avremo spiegato loro come funzionano queste e-bike, dopo che li avremo aiutati nella regolazione delle selle, metteremo tutti il casco e partiremo alla scoperta di questo piccolo ma meraviglioso angolo di Brianza.

Siamo pochi ma buoni

Oltre alla Guida di mountain&bike c’è il titolare della società con quattro suoi collaboratori. L’azienda è italiana come il titolare, ma i tre collaboratori arrivano dalla sede olandese: in questi ultimi mesi hanno avuto pochi contatti diretti e il lavoro in team si è potuto svolgere solo attraverso continue e lunghe videochiamate. Ora però bisogna riabituarsi a lavorare fianco a fianco, cioè, a un metro e mezzo di distanza e con la mascherina, ma tant’è. Giornata intensa per loro: al mattino riunione in azienda, pranzo e poi E-bike tour. Al rientro doccia e poi in cucina dove, con l’aiuto dello chef dovranno preparare la loro cena che concluderà l’attività.

Ma torniamo a noi: sono tutti esperti ciclisti, si vede da come pedalano e gestiscono cambio, freni e traiettroie. Del resto sono olandesi e da loro la bicicletta è il mezzo per spostarsi oltre che per divertirsi. Il problema è che loro in bici ci vanno solo su strada e sempre in pianura: non vedono quindi l’ora di cimentarsi in questa avventura.

 

Le Guide hanno preparato un percorso di una ventina di chilometri, dove dovranno misurarsi con salite, discese, strade bianche e single track tra i boschi.
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Il bike tour

È stato disegnato anche per i suoi panorami, per godere di questa bella giornata e dei trail che salgono e scendono la collina. Si parte su asfalto: in discesa, un tratto in piano poi … bè, poi si comincia a salire. È una bella strada bianca che sale tra cascine e vacche al pascolo, per poi uscire nuovamente sull’asfalto: una salita breve ma secca con pendenza ben oltre il 20%. Un po’ in italiano, un po’ in inglese ma tutti capiscono che se non selezionano lo step “TURBO” la cosa diventa veramente impegnativa!

Adesso giù e quindi si inizia a fare sul serio sui panoramici trail tra rosmarino, boschi e orti. Il morale è alto e ci si diverte nonostante un’altra salitona che però non smorza gli entusiasmi: un chilometro e duecentocinquanta metri con pendenza media del 10%.

La famosa salita del cancello: adesso i bikers tiran fuori tutto l’agonismo con continui scatti dei primi inseguiti a ruota dagli altri. Breve pausa in cima, si ride e si scherza, si beve un sorso d’acqua, poi qualcuno dice “Andiamo, siamo qui per pedalare e divertirci non per stare fermi!

Detto fatto, veloci sulla via panoramica fino alla piazzetta dove ci fermiamo per godere del panorama sulla pianura padana, ma anche dell’ottimo gelato sempre gradito dai bikers che passano da qui. È ora di ripartire, adesso ci aspetta la discesa lungo il sentiero dei sassi: qualche decina di metri per capire come funziona, poi però inizia il divertimento vero. Son tutti concentrati sul sentiero scassato, ma appena capito come affrontarlo tecnicamente la velocità cresce e dietro alla guida si sentono solo grida e risate. Sosta al Pianello per la foto di rito poi giù tra le vigne dei cipressi bassi fino a rientrare alla Galbusera Bianca.

Posiamo le bici e, mentre lo chef incita tutti a correre a farsi una doccia e prepararsi per l’attività di cucina, tra risa e pacche sulle spalle ci salutiamo. Prima con un po’ di timore, poi però tutti vengono a informarsi su come contattarci: visto che prossimamente capiteranno ancora da queste parti magari si riesce a fare un altro bel giro. Come dar loro torto?

 

Una volta provati i trail di Montevecchia lasciano sempre la voglia di tornare a percorrerli!
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Mario Cossa

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