Nonno gravel
Nipotini, Brianza e gravel bike
“Nonni, domani vi andrebbe di andare al lago del Segrino? Magari è più fresco che qui: giretto del lago, pic nic, poi rientriamo quando i due fanno il riposino pomeridiano” . I due sarebbero Nicolò, due anni appena compiuti e il suo fratellino Matteo che è al mondo appena da due settimane. Perché no?!? Ci organizziamo: in macchina con Francesca, la mamma, ci sarà nonna Luisa. Due bimbi piccoli, due seggiolini, un guidatore e un passeggero: il nonno dove lo mettiamo? Segue in macchina da solo? Non scherziamo, il nonno coglie al balzo l’occasione per farsi un gravel giretto nella rovente Brianza di questo agosto e al Segrino ci arriverà in sella alla sua bici. Andata e ritorno iniziano ad essere un po’ di chilometri e di allenamento: detto, fatto!
Fa un gran caldo
Temperature molto al di sopra delle medie stagionali, un’afa cche fa boccheggiare: bisogna svegliarsi presto e sfruttare le prime ore del mattino per pedalare con un clima più fresco. La sveglia è un sollievo dopo una notte sudata e insonne, colazione, vestizione, controllata veloce alla bici e si parte: seguendo la ciclovia del Lambro saranno una quarantina di chilometri per la maggior parte all’ombra. Trovare un bar aperto per bere un caffè è già un’impresa, ma alla fine lo trovo. Adesso si che si può iniziare a pedalare sul serio. Senza mai forzare mi godo la frescura del primo mattino mentre attraverso la Brianza in direzione Nord.
Pozzanghere e forature
Mancherà più o meno un chilometro al Mulino di Baggero, la sterrata è larga e scorrevole, ma … Ma qualche decina di metri davanti a me vedo un pozzangherone enorme, che occupa tutta la larghezza della sterrata: è grande e fangosa quanto l’Adriatico! La attraverso pian pianino, non si vede niente e chissà cosa c’è sotto, quando finalmente esco dalla parte opposta la gomma anteriore è completamente a terra. Caspita, ma proprio nel fango dovevo forare?!?
… forature, fango, caldo e zanzare …

Pit stop e si riparte
Apro la borsa sottosella, recupero attrezzi e camera d’aria di scorta, cerco di pulire un po’ la ruota e sistemo il problema. Per fortuna che poco più avanti c’è una fontanella dove poter almeno lavare le mani! Riparto e in attimo sono al mulino di Baggero, poi in salita fino a Nobile e Monguzzo. I temporali dei giorni precedenti hanno eroso completamente la sterrata che in discesa porta al lago di Alserio: con garbo e con tanta tecnica arrivo al lago senza scender di sella. Costeggio il lago fino a Merone, poi prendo a sinistra nell’assolato pian d’Erba. Torno sull’asfalto e mi trovo tra le case, inizia a fare caldo così imbocco la strada più veloce per arrivare al Segrino. quando arrivo incontro subito l’allegra combriccola, metto in pausa il Garmin e con loro faccio il giro del lago a piedi: sono cinque chilometri giusti giusti, e in bici ne ho fatti 42 per arrivare fin qui. S’è fatta l’ora e i bimbi hanno fame: sosta picnic e gara di lancio sassi nel lago con Nicolò.
… 42 km in bici, più 5 a piedi: praticamente un duathlon …
Il rientro
I piccoli prendono posto nei loro seggiolini e ripartono verso casa, io faccio il pieno d’acqua alla fontanella e prendo la via del ritorno. Non mi va di rifare la strada dell’andata, così scendo verso Eupilio e da li vado verso Oggiono, Castello Brianza, Rovagnate, Perego: fin qui prevalenza di asfalto, ma adesso riprendo a far sterrati per raggiungere il Poggio. Foto con lo sfondo di una calda Montevecchia d’agosto e giù verso la Costa e le Galbusere. Si torna ancora un poco su asfalto poi via per sterrati: Merate, Osnago, Velate, Arcore, Monza.

La traccia
Alla fine ne è venuto un bell’itinerario: più di 90 km con 860 m di dislivello positivo. Più 5 km a piedi intorno al lago del Segrino. Niente male, dai …
