Morimondo gravel
Risaie, navigli e abbazie
L’input arriva da Marco, ha la domenica libera e tanta voglia di pedalare. Una mattina o poco più, ci sposteremo con l’auto ma senza andar troppo lontano e soprattutto in pianura: gli piace andare in bici, ma la salita non è mai stata la sua passione. Ci penso un attimo, poi arriva l’idea: son già stato da quelle parti tanto tempo fa, ma la voglia di tornarci è tanta, quindi propongo la campagna a sud di Milano, che so … magari Morimondo con la sua celebre abbazia tra navigli e campi. L’idea piace a tutti, con Marco infatti verrà anche Paolo per provare la sua nuovissima gravel, fissiamo quindi per domenica mattina.
Carichiamo le bici sulla macchina di Marco, una renault Kangoo con portabici che le porta tutte e tre e via fino al punto di partenza.
Le campagne a sud di Milano sono il terreno ideale per le biciclette gravel

sole e tranquillità
Una mezz’oretta di macchina, non di più: bici a terra, casco in testa, gps acceso e usciamo dal paese inoltrandoci nella campagna coltivata prevalentemente a riso. Un po’ di asfalto, ma anche tanto sterrato e tratti acciottolati: una vera pacchia per le ruote delle nostre gravel. Gira di qua, gira di la arriviamo sull’alzaia del Naviglio di Bereguardo. Qui il tempo sembra si sia fermato: la campagna, qualche cascina laggiù in mezzo ai campi, piccoli ponti in pietra e mattoni, pioppeti e risaie.


Pianura
È un panorama a cui non siamo troppo abituati: in Brianza di pianura ne abbiamo ben poca e come esci da Monza i sentieri sono molto più da mtb che da gravel. Altri ciclisti pedalano veloci sull’alzaia del naviglio, ma diventano molti meno quando ci inoltriamo tra i campi su belle sterrate frequentate per lo più da trattori e mezzi agricoli.


Finalmente un caffè
Siamo partiti dalla periferia del paese dove non c’era neanche un bar, poi abbiamo pedalato nella campagna ben lontani da paesi o città. Arriviamo a Morimondo proprio mentre nell’unico bar aperto stanno sfornando le brioches: spettacolo, si sentiva il profumo da lontano! Del resto è proprio l’ora giusta per un caffè… Qualche foto, un giro nella chiesa dell’abbazia e poi ancora in sella: siamo solo a metà giro, dobbiamo rientrare.

Giro di boa
Caffè bevuto, brioches mangiata, possiamo partire per la seconda parte del percorso: il rientro alla base. Imbocchiamo subito altre sterrate tra i campi che ci riportano verso il Naviglio di Bereguardo, ma prima di arrivarci dovremo pedalare per un bel tratto di strada coperto da dieci centimetri d’acqua: siamo o no in mezzo alle risaie? Siamo quasi arrivati al Naviglio, dovremmo andare verso nordest ma qui ma la traccia punta decisamente a sudovest per raggiungere le sponde del Ticino: nessuno aveva fatto caso alle curve di livello sulla mappa, così anche in mezzo a tutto sto piattume riusciamo a fare più di 100 metri di dislivello! Prima in discesa, poi repentinamente in salita, belli secchi … con buona pace di Marco non troppo felice della cosa. Vabbè, dai, dieci minuti di paura e poi pedaliamo ancora in piano. La giornata è bella ma comincia a far veramente caldo: nessun problema, ormai siamo tornati al punto di partenza. Bel giro, divertente e poco faticoso, ma che soprattutto ci ha permesso di vedere nuovi posti. Dovremo ritornarci da queste parti, magari quest’autunno quando farà meno caldo e ci saranno meno moschini!
